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Amo collezionare creme e cremine, curiosare tra gli scaffali delle profumerie in cerca di novità, giocare con le matite e le palette di colori, fare massaggi rilassanti all'aroma di lavanda. Ma anche scrivere, cantare, andare in montagna, leggere. Complici tanti anni di esperienza giornalistica nel settore beauty&wellness ora è arrivato il momento di... ammaliare anche il web!
Lauretta

lunedì 16 aprile 2012

Gocce di benessere

La felicità è un profumo che non puoi versare sugli altri senza che te ne cada qualche goccia addosso, T. Mann
L’aromaterapia vanta una tradizione storica di lunga data, in quanto fin dall’antichità le popolazioni hanno da sempre rivolto alle piante delle attenzioni particolari con gli scopi più diversi, religiosi, medici e, soprattutto, cosmetici.
Quella degli egizi è tra le civiltà più antiche che abbia mai fatto registrare una particolare dedizione nell’uso di piante ed erbe. Alcuni papiri risalenti al III millennio a.C. descrivono che in quel periodo le erbe venivano utilizzate soprattutto per scopo farmaceutico; incenso, coriandolo, ginepro, mirra e cedro (quest’ultimo veniva utilizzato in particolare per il processo di mummificazione) erano le piante più trattate. I greci e più tardi i romani, partendo dalle preziose nozioni tramandate dai loro predecessori ampliarono i campi di applicazione delle erbe indirizzando il loro uso soprattutto nella cosmesi e nella profumazione. I romani ad esempio, in occasione di particolari cerimonie, preparavano preziose emulsioni oleose per profumare il corpo e gli abiti da indossare. L’uso delle erbe conobbe il periodo di maggior successo nel Medioevo, quando vide anche la luce quello che è possibile considerare l’embrione di un vero e proprio trattato di “aromaterapia”, “Kräuterbuch”,  adopera di Adam Lonicir .
Il termine “aromaterapia” però fu coniato solo molto più tardi, da R.M. Gattefossé, un chimico francese che lavorava con gli oli essenziali nel campo della cosmesi. Questi, nel 1928, pubblicò un libro nel quale spiegava le loro proprietà relativamente al campo della dermatologia. In seguito all’interesse che suscitò, successivamente il chimico riuscì ad aprire una clinica  in California dove secondo le sue conoscenze venivano curate con discreto successo diverse patologie. Tradotto in italiano solo alla fine degli Anni ‘80 (la sua pubblicazione risale a circa un ventennio prima) è il testo del medico Jean Valnet che, affascinato dall’opera di Gattefossé, espresse le enormi potenzialità delle erbe con il trattato “Cura delle malattie con le essenze delle piante”, diventato presto una delle opere fondamentali sull’argomento. A questa pubblicazione rispose la biochimica Marguerite Maury che fondò a Londra la prima clinica europea di aromaterapia inizialmente indirizzando le cure ai problemi della pelle e risolvendole attraverso una tecnica che univa le proprietà del massaggio orientale a quelle degli oli essenziali.
Ma in cosa consiste l’aromaterapia? Come si può facilmente dedurre dalla stessa parola, è la cura effettuata attraverso l’uso di oli estratti da parti diverse della pianta, in particolare fiori, foglie, corteccia, rami, resina e buccia esterna del frutto. In aromaterapia si utilizzano quindi solo oli di origine vegetale e sono ritenuti ideali solo quelli provenienti da coltivazioni biologiche. Il loro uso deve essere approvato da terapeuti esperti e il loro campo di applicazione si sta diffondendo sempre di più. Gli oli essenziali vantano singolarmente di alcune caratteristiche peculiari che ne determinano il campo di applicazione e le varie possibilità di utilizzazione.
Un campo vastissimo in cui l’aromaterapia è applicata è la cosmesi: per la pelle, una opportuna miscela di oli essenziali può espletare funzioni utilissime e curare alcuni inestetismi (acne, seborrea, eccessiva secchezza cutanea); o, ancora, per il bagno: galleggiando sulla superficie dell’acqua gli oli scelti o eventualmente, una loro miscela, procureranno un immediato benessere non solo al corpo ma anche alla mente.

Alcune essenze naturali e loro proprietà
Bisogna prima di tutto ricordare che gli oli essenziali sono sensibili a calore, luce, ossigeno ed umidità e sono caratterizzati da una naturale tendenza ad evaporizzare rapidamente. Per questi motivi vanno conservati con rigorosa attenzione, in flaconi di vetro scuro ad una temperatura non superiore al 16°C. Un olio di buona qualità può mantenere il suo aroma (e le sue proprietà) inalterate per parecchio tempo, ma vi sono comunque delle scadenze da rispettare. Generalmente quelli provenienti dagli agrumi durano due anni, quelli originati da fiori ed erbe fino a quattro, mentre quelli estratti dal legno non deperiscono quasi mai. Vediamone alcuni tra i maggiori.
Arancia: stimola la crescita, è ricostituente, antinfiammatoria e rinforza il cuore.
Cannella: efficace contro la nausea, favorisce la circolazione e la digestione.
Eucalipto: utile per alleviare tosse, catarro ed asma. Per la sua azione espettorante è indicata per i fumatori.
Fiore d’arancio: sedante, rilassante, controlla i capogiri, l’ansia, il nervosismo e concilia il sonno.
Gelsomino: contribuisce a rilassare la mente ed è un efficace inibitore di odori sgradevoli.
Limone: rinfrescante, diuretico, disinfettante, è utile per controllare la circolazione sanguigna e linfatica.
Mela: aiuta la funzione intestinale, controlla l’ipertensione e le allergie cutanee, agisce sulla capacità mnemonica ed è un efficace antitarme.
Mirra: olio ambrato delle proprietà antisettiche e ricostituenti, espettorante ed antinfiammatorio.
Pino: vigorizzante e disinfettante.
Rosa: distensivo e decongestionante, in particolare per gli arrossamenti che coinvolgono la zona degli occhi e per ammorbidire la pelle secca.
Rosmarino: energetico, utile per alleviare dolori muscolari, sciatalgie e nevralgie.
Timo: efficace disinfettante, anti-stress.

Per saperne di più
- J. Lawless, “Enciclopedia degli oli essenziali”, 324 pagg., Tecniche Nuove
- M. Kraus, “Aromaterapia per tutti i giorni - Gli oli essenziali per la salute, per la bellezza e per la casa” , 128 pagg., Tecniche Nuove

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